POS
Pagamenti digitali: taglio commissioni POS entro aprile
A prevederlo è una delle novità inserite nella Legge di Bilancio 2023 – altrimenti scatterà un prelievo sui gestori di servizi e carte
Venezia 17 gennaio 2023 – O si trova un accordo per il taglio dei costi del POS sulle transazioni sotto i 30 euro oppure i prestatori dei servizi di pagamento e i gestori dei circuiti dovranno pagare una tassa straordinaria sugli introiti che derivano da queste operazioni: è una delle novità inserite nella Legge di Bilancio 2023, relativa a uno dei capitoli più caldi della Manovra, quello delle sanzioni per negozianti e professionisti che rifiutano le transazioni digitali.
In base alla legislazione attuale (dl 36/2022), gli esercenti che non accettano pagamenti digitali rischiano una sanzione di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del costo della transazione.
Le nuove regole per il taglio delle commissioni sono inserite nei commi da 385 a 388 della legge n. 197/2022. In base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio, viene istituito un tavolo permanente fra le associazioni di categoria degli operatori tenuti ad accettare i pagamenti con POS (come gli artigiani e i commercianti) e quelle dei prestatori dei servizi di pagamento (come le società che emettono le carte di credito o forniscono servizi di pagamento digitale), per arrivare a un accordo su termini e modalità di applicazione dei relativi rapporti, in modo da garantire livelli di costi equi, trasparenti, e proporzionati al valore delle singole transazioni.
Il tavolo va formalizzato entro i primi di marzo.
Le associazioni coinvolte sono chiamate a valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente non superiori a 400mila euro.
Se non raggiungerà un accordo, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Manovra (inizio aprile) oppure se l’accordo verrà raggiunto ma non applicato, scatterà un contributo straordinario, a carico prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento, pari al 50% degli utili che derivano dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro (o a un diverso limite eventualmente deciso, sulla base di criteri di proporzionalità). Questo contributo straordinario sarebbe dovuto per il solo 2023.
I proventi saranno destinati a un apposito fondo, con l’obiettivo di contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni, con ricavi e compensi non superiori a 400mila euro, per le transazioni di valore fino a 30 euro